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06/04/2007
Parrocchie di Ballabio
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LA SOFFERENZA DELL’AGNELLO DI DIO PER I NOSTRI PECCATI
Gesù si identifica con il peccato e sente in sé tutta la ripugnanza

Una delle pagine più sublimi del Vangelo, è il mistero della sofferenza dell’Agnello di Dio che porta i peccati di tutti gli uomini. Gesù si identifica con il peccato e sente in sé tutta la ripugnanza estrema del rifiuto di Dio da parte del peccatore e del dolore del Padre nei confronti dei figli che l’hanno tradito nell’amore. È da questo abisso di perdizione che si sviluppa la tenerezza infinita di Gesù che invoca il Padre con la parola più intima di Abbà, (Mc 14,36) quella che il bimbo pronuncia, abbandonandosi fra le braccia paterne, con l’amore più innocente e confidente che si possa immaginare.

Leggere le vicende di quel tempo può lasciare totalmente indifferenti i tiepidi di cuore, i frettolosi ed i superficiali; soltanto coloro che si soffermano meditando sugli eventi, possono comprenderne la grandiosità e il significato profondo. La luce da quel momento illumina il mondo e squarcia le tenebre delle menti oscurate. L′uomo che soffre in quel modo è il figlio di Dio inviato dal Padre, affinché l’amore invisibile si renda visibile all’umanità. Grido d’amore che travalica i tempi e lascia attonito tutto il creato.
Cosa fu quel calvario è difficile comprenderlo perché sfugge alle menti. L′ira del Padre per le iniquità dell′uomo era tremenda, come se mille e più giudizi si abbattessero contemporaneamente su di me. La sua dolce presenza che mi aveva accompagnato da sempre si stava ritirando mentre l′ora scoccava i suoi lenti rintocchi. Ormai il Padre nella sua ira di Giustizia aveva richiamato lo Spirito Santo. Che cosa voglia dire trovarsi improvvisamente nel deserto del proprio spirito, soli con se stessi, privati del Sommo Bene e dell′Amore Infinito, supera qualsiasi tortura immaginabile. Le tenebre come nubi minacciose stavano avvolgendo completamente tutto il mio essere.
La preghiera di quella notte si faceva sempre più pressante. Preghiera di perdono per tutti, tuttavia il Cielo era adirato e non si piegava alle mie suppliche. La Giustizia reclamava riparazione per tutte le colpe commesse. Il tempo presente e futuro mi stava dinanzi, ecco lo scorrere nei particolari del tremendo supplizio. Sì, l′agnello da immolare doveva accettare fino in fondo l′opera per cui era venuto. Che tremendo peso sulle mie spalle umane, mentre il corpo si accasciava dolorante! Vedevo in anteprima l′effetto di questo supplizio: la Chiesa nascente, gli Apostoli, i Martiri e tutti i salvati. E ancora, le tremende persecuzioni alla mia Chiesa, le guerre, le pestilenze, tutte le iniquità che l′uomo avrebbe ancora commesso e i molti dannati.
Il male nelle sue forme più cruente e malvagie piombava tutto su di me. Padre! Tutto è possibile a te, allontana da me questo calice! Però non ciò che io voglio, ma ciò che tu vuoi (Mc 14,36). Sì, la sua volontà, che è volontà ineffabile d’amore, di salvezza e di perdono, ora reclamava riparazione per la Giustizia offesa. Lotta cruenta con la carne che urlava i suoi diritti, con le tenebre del male che già si scagliavano su di essa e con la lontananza del Padre amoroso! Angosciato, colpito come a morte, raccoglievo tutto l′amore che sentivo per quelle creature che attendevano di essere redente. Tempo di riparazione, dove angoscia e dolore incombevano tremendi sul corpo sempre più accasciato e il sangue scaturiva fin sulla pelle per la durissima prova.
Padre! Padre! Come un sole ormai scomparso, nella voluta assenza, lasciavi al Figlio diletto bere dall’amaro calice della notte glaciale dello spirito. In tanta desolazione l′amore ha vinto e vincerà per sempre, vi ho fornito la prova e la testimonianza che anche voi potete vincere. Vero uomo, dove la carne reclamava i suoi diritti e vero Dio, ho dimostrato la forza travolgente dell′amore.
Padre sia fatta la Tua volontà. Ecco il vero bene assoluto: fare la volontà del Padre che è nei cieli. Sì, la sua volontà è superiore a qualsiasi altro bene perché racchiude il cammino verso il sommo Bene. Pronto al sacrificio totale, per amore, attendevo coloro che guidati da colui che aveva strumentalizzato il mio amore, stavano per arrivare (cfr. Mc 14,41-44). Meditate la passione, è un modo sicuro per fortificare lo spirito perché è l′Amore che vi parla negli avvenimenti.

dal sito : digilander.libero.it/rexur/


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