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25/03/2006
Comune di Ballabio
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IL CENTRO POLIFUNZIONALE CARL'ANTONIO INVERNIZZI
Dedicato all' ex Sindaco in carica dal 1878 al 1905
Autore : Colasanti Fabio

Il Centro Polifunzionale di Ballabio Superiore, che vedrà prossimamente la sua inaugurazione, sarà intitolato alla memoria di Carl’Antonio Invernizzi, un ballabiese.
Carl’Antonio Invernizzi, fu Fortunato, è stato uno dei Sindaci più rappresentativi di quello che un tempo era il Comune di Ballabio Superiore.
Invernizzi – forse un commerciante di latticini - ha vissuto nell’Italia umbertina, l’Italia dei governi di Crispi e Giolitti e ha ricoperto per più volte la carica di Sindaco, anche se non consecutivamente, dal 1878 al 1905, stando a quello ci raccontano le carte dell’archivio storico comunale.
Quelle poche carte (riferendoci ahimè all’archivio in parte andato perso dell’ex-Comune di Ballabio Superiore) non ci hanno comunque impedito di riportare alla luce sufficienti notizie per definire la fisionomia politica dell’uomo pubblico al quale il Comune dedicherà l’edificio Polifunzionale.
Ad Invernizzi va il merito di aver saputo realizzare opere pubbliche importanti per il suo Comune.
Certamente contribuì a più riprese alla ristrutturazione dell’acquedotto iniziata dai suoi predecessori (ad esempio, da Ambrogio Valsecchi).
Nel luglio del 1878 sottoscrisse l’atto per la vendita di un’area alla Società delle Miniere, adibita al transito della “strada ferrata” poiché scriveva “con la stessa strada ferrata va sempre più ampliandosi il commercio della Società delle Miniere, come anche per il Comune e per il lavoro”.
In sostituzione dell’angusta aula scolastica (che era ubicata nell’odierna Via Saffi ai civici numeri 24 e 26), diede impulso alla costruzione del primo vero e proprio plesso scolastico (1899-1905) che fu anche sede del Municipio e oggi il condominio in Via Padre Dante Invernizzi. Dapprima acquisì l'area dove costruire l'edificio scolastico da tali Sig.ri Cugnaschi. L'area fu prescelta per la sua ubicazione strategica: appena fuori dal borgo vecchio, in area soleggiata, vicino ad una fontana pubblica e alla Parrocchia. In seguito dovette condurre a compimento un laborioso processo burocratico dibattendosi fra le questioni tecniche sollevate dal Real Corpo del Genio Civile e i problemi finanziari. Per la risoluzione di quest’ultimi sollecitò l’aiuto di un parlamentare dell’epoca (on. Gavazzi) che si prodigò perché al Comune fosse concesso un mutuo agevolato della Cassa di Risparmio delle Province Lombarde.
Fu poi risolutore di antiche questioni; antiche quanto la Parrocchia BVA presente nel suo Comune.
Fra le altre, nel 1890 sottoscrisse col suo collega di Ballabio Inferiore, Giuseppe Antonio Melesi, l’accordo che acconsentì al Coadiutore della Parrocchia BVA di celebrare la Messa festiva anche nella Chiesa di San Lorenzo : ” … l'Amministrazione di Ballabio Superiore avuto riguardo all'attuale ed infelice condizione della popolazione del Comune …di Ballabio Inferiore …, la quale trovasi, in conseguenza della morte del Cappellano Melesi, priva di messa festiva, essa amministrazione dichiarasi disposta … a concedere che il coadiutore possa celebrare le messe festive in Ballabio Inferiore”.
Ed ancora, nel febbraio del 1901, sottoscrisse col suo collega di Ballabio Inferiore, Giovanni Locatelli, l’accordo che permise l’assegnazione di beni e disponibilità finanziarie alla costituenda Parrocchia di San Lorenzo, ponendo così fine "ad una controversia annosa la quale avrebbe potuto degenerare in un più acuto dissidio tra due popolazioni”.


[ L'interno del' edificio Polifunzionale ]

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