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26/03/2006
Parrocchie di Ballabio
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LA FAMIGLIA CENTRO DELLA SOCIETÀ
Il rapporto tra famiglia e società

(Da : I cristiani nella città – Centro Ambrosiano). 6°
C. Divenire sale: famiglia e società.Sarebbe riduttivo limitare la riflessione sul profilo cristiano della famiglia al solo ambito coniugale. Lo sguardo sulla famiglia chiede di incrociarsi con quello sulla società, interrogando entrambe sulle rispettive, reciproche responsabilità. Sotto questo profilo la nostra analisi trova un punto di riferimento pressochè obbligato nel Compendio della dottrina sociale della Chiesa, che dedica il suo quinto capitolo proprio al tema della famiglia, in quanto “cellula vitale della società».

Il reciproco rimando tra famiglia e società

Si potrebbe leggere in una sorta di inclusione, di cornice, il duplice versante del servizio che la famiglia e la società sono chiamate a rendersi reciprocamente. Come abbiamo visto fin dall'inizio, la famiglia costituisce la"prima cellula" di cui vive la società. Ora laddove le cellule sono sane, anche l'intero corpo è sano, laddove le cellule stentano a crescere e a riprodursi, l'intero organismo non può che risentirne, fino ad ammalarsi e a morirne.

Il Compendio ribadisce in modo esplicito: «La famiglia, comunità naturale in cui si esperimenta la socialità umana, contribuisce in modo unico e insostituibile al bene della società». E’ infatti anzitutto all'interno della famiglia che vengono mediati e trasmessi i valori non solo religiosi ma anche morali e umani, condizione perche la società non si disgreghi eticamente.

Difendere e promuovere l'istituzione familiare e dunque nell'interesse anche della società: proprio perché essa trae beneficio dall'avere al proprio interno il maggior numero possibile di cellule (di famiglie) "sane", è giocoforza concludere che la società è chiamata a porre in essere tutte le misure tese a favorire il pieno sviluppo della famiglia. Al riguardo non bastano però le affermazioni di principio; occorrono adeguate politiche familiari che sappiano tradurre nel vissuto quotidiano le istanze sopra descritte.

Il servizio della società alla famiglia si concretizza nel riconoscimento, nel rispetto e nella promozione dei diritti della famiglia. Tutto ciò richiede la realizzazione di autentiche ed efficaci politiche familiari con interventi precisi in grado di affrontare i bisogni che derivano dai diritti della famiglia come tale.

Quali sono questi diritti fondamentali?
Si potrebbero disegnare due linee direttive, rispettivamente in rapporto alla tutela delle persone e delle cose.

Anzitutto la tutela delle persone, partendo dal «prerequisito, essenziale e irrinunciabile, del riconoscimento – che comporta la tutela, la valorizzazione e la promozione – dell'identità della famiglia, società naturale fondata sul matrimonio”.

Non si tratta di discriminare i legami interpersonali impostati su basi diverse nè di giudicare le scelte personali di ciascuno, quanto di rimarcare che il fondamento della società non può che essere visto appunto nella famiglia, dunque nel matrimonio, nell'evidente differenza (si pensi alla potenzialità procreativa) rispetto alle unioni omosessuali; senza dimenticare che non si possono equiparare alla famiglia neppure le cosiddette "unioni di fatto".
I diritti delle persone si intrecciano poi con la gestione delle cose; alludiamo al campo dell'economia familiare. Non si possono trascurare le grandi difficoltà con le quali si scontrano le famiglie, specie le più giovani, in una società avanzata e complessa come la nostra. I costi – economici, ma anche umani – sono in vertiginoso aumento; crescono le difficolta a progettare un futuro dove la coppia sappia fare spazio ai figli. Occorrono politiche fiscali che non premino solo "una tantum" le coppie con figli, ma rendano accessibile a tutti una vita familiare serena.

II Compendio è estremamente chiaro al riguardo, laddove insiste nel ribadire l'intima connessione che deve legare la difesa della famiglia con la tutela del diritto ad un equo lavoro e a un salario adeguato: «Per tutelare questo rapporto tra famiglia e lavoro, un elemento da apprezzare e salvaguardare e il salario familiare, ossia un salario sufficiente a mantenere e a far vivere dignitosamente la famiglia». Sono parole forti, che interpellano senza equivoci le classi politiche e le rispettive intenzioni riguardo al futuro della società.


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