25/06/2006 Chiesa & dintorni Letta 1 volte MESSAGGIO DELL' ARCIVESCOVO PER L'ESTATE 2006 «Allarga gli orizzonti, incontra uomini e culture per costruire ponti di pace!» Autore : Card.Dionigi Tettamanzi Carissimi, l′aprirsi dell′estate è per me occasione felice per un saluto affettuoso e un sincero augurio di poter trascorrere, da parte di tutti, giorni sereni di riposo, di silenzio e di preghiera, di incontri significativi per un arricchimento umano e spirituale. 1. Il Convegno Ecclesiale di Verona del prossimo ottobre, verso il quale sono incamminate tutte le Chiese in Italia, ci richiama a vivere l′estate «non come tempo vuoto, riempito con l′evasione, il disimpegno o lo stordimento, ma come tempo da dedicare al rapporto con Dio, con la famiglia e con la comunità circostante». Sia veramente benedetto quel tempo che nella gratuità può aiutarci a costruire legami più vivi e intensi in famiglia, tra parenti e amici, e che nella libertà da impegni e orari costringenti e in un clima di serenità può permetterci di godere la contemplazione silenziosa ed eloquente delle bellezze che il Creatore non si stanca di donarci. I cristiani, in particolare, devono essere disincantati di fronte ad alcune mode pagane, come il chiassoso svago notturno, per essere invece testimoni di uno stile di vita più essenziale, sobrio, modesto, interiore, responsabile, pronto a diffondere quella gioia pura e autentica che deriva dal vivere nella Grazia del Signore. Non manchino, allora, qualche spazio di Ritiro Spirituale o qualche sosta ad un Santuario per rinnovare la consacrazione della propria la famiglia a Maria, la Vergine Madre. I giovani, in particolare, abbiamo la saggezza e il coraggio di qualche Campo Scuola formativo o dei Campi di Lavoro in Terra di Missione, come suggeriscono gli Istituti Missionari della nostra Diocesi. 2. L′invito ad essere testimoni di Gesù Risorto si deve tradurre anche nell′incontro con le comunità cristiane locali, che offre la significativa opportunità di condividere la fede comune, soprattutto partecipando alla celebrazione eucaristica nel Giorno del Signore. Ogni Chiesa locale ha un suo radicamento storico e culturale in un determinato territorio che merita di essere conosciuto, favorendo così un′evangelizzazione insieme ricevuta e data. Desidero ripetere quanto dicevo il 19 novembre scorso agli operatori pastorali della Diocesi: «Tramite il turismo e il pellegrinaggio noi veniamo a conoscere taluni luoghi precisi, a cogliere i cammini della storia, a incontrare la cultura dei diversi popoli; anzi riusciamo persino a raggiungere quanto di più profondo e di più originale c′è nella cultura di un popolo, ossia la sua religiosità. E tutto questo non leggendo uno scritto, ma nel vivo, sia perché incontriamo le persone nel loro vissuto quotidiano, sia perché attraverso la testimonianza della cultura, dell′arte e della fede - che sono scolpite nei monumenti che ci è dato di visitare - vediamo come di fatto l′unico ed eterno Vangelo ha trovato nel tempo e nello spazio la sua "incarnazione" o traduzione nel segno di una quanto mai ricca varietà. La seconda prospettiva è complementare alla prima: è l′opportunità di una evangelizzazione offerta da noi agli altri. E′ quanto avviene con la nostra testimonianza. Infatti, nel turismo e soprattutto nel pellegrinaggio abbiamo una serie di momenti di vera e propria evangelizzazione, come sono i momenti della preghiera, della riflessione religiosa, della celebrazione liturgica. E tutto questo da parte di un gruppo più o meno numeroso di persone, di una famiglia, di una singola persona che vengono visti da altri e che in questi suscitano interesse e curiosità e pongono domande». Vivere in comune anche le feste popolari può essere segno di coinvolgimento cordiale che stempera pregiudizi e aiuta il dialogo fraterno. 3. Sappiamo che il turismo si dilata sempre più a dimensione mondiale. Veniamo così sollecitati ad aprire i nostri orizzonti culturali per costruire ponti, imparando la tolleranza e il rispetto, integrando con senso critico valori e prospettive di genti diverse da noi, ma tutte unite nell′unica grande famiglia di Dio. Sant′Agostino scrive che il mondo è come un libro e che chi non viaggia legge solo una pagina di questo libro. Ma leggere una pagina sola, la propria, può essere pericoloso: può chiuderci in noi stessi, farci innalzare di nuovo antichi steccati, condurci a vedere gli altri come nemici. Meglio condividere i nostri valori, anche "viaggiando"! Non c′è dubbio che oggi, con l′enorme e inarrestabile sviluppo delle comunicazioni sociali e dei mezzi di trasporto, questa "globalizzazione turistica" è divenuta una realtà quotidiana. Ma è anche una "globalizzazione culturale"? Non nel senso di un "meticciato" generico, incolore, omologato all′occidente, bensì di una stima per ogni esperienza culturale diversa in vista di una integrazione, quale reciproco arricchimento di valori. In clima o in sospetto di "scontro di civiltà", questa globalizzazione diviene richiamo e chiarimento utile per tutti: per chi viaggia, per gli operatori e responsabili del turismo, per le comunità cristiane impegnate nell′accoglienza. Ce lo ricorda il Papa nel suo Messaggio annuale per la Giornata mondiale del Turismo. 4. Ogni anno l′estate rappresenta un momento importante per ripensare all′impegno delle comunità cristiane di aiutare i propri fedeli a vivere da cristiani il tempo libero. Si tratta di elaborare e approfondire il tipo di presenza pastorale in questo ambito. Le parrocchie - singolarmente o insieme - devono favorire la specializzazione di laici che con il sacerdote sappiano curare un′adeguata formazione ai valori e alle esigenze da vivere nel turismo, segnalando anche le ambiguità di certe vacanze. Queste èquipes di pastorale del turismo potranno così proporre e gestire forme e viaggi di turismo in chiave chiaramente culturale e spirituale, in alternativa a viaggi di pura evasione. E′ un capitolo nuovo della pastorale, che chiede di essere sviluppato perché le parrocchie diventino sempre più missionarie in ogni ambito della vita sociale: anche i "luoghi" e i "momenti" del tempo libero sono in attesa, più o meno consapevole, di ricevere l′annuncio della "buona e lieta notizia", del Vangelo di Gesù Risorto, speranza del mondo e gioia di ogni cuore. Buona estate! Benedico tutti e ciascuno di voi! |
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