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18/12/2005 Parrocchie di Ballabio Letta 28 volte CITTADINI PER IL BENE COMUNE: PARTECIPAZIONE,… (Da : I cristiani nella città – Centro Ambrosiano). C. Divenire sale: l'amore cristiano è la chiave di volta. La Dottrina sociale della Chiesa molto ha detto in questi anni sui temi della partecipazione, della responsabilità e della legalità. In qualche modo la chiave dei vari richiami è ben sintetizzata da alcune parole che leggiamo nell'introduzione al Compendio della dottrina sociale della Chiesa: «L'amore cristiano spinge alla denuncia, alla proposta e all'impegno di progettazione culturale e sociale, ad una fattiva operosità, che sprona tutti coloro che hanno sinceramente a cuore la sorte dell'uomo ad offrire il proprio contributo. L'umanità comprende sempre più chiaramente di essere legata da un unico destino che richiede una comune assunzione di responsabilità, ispirata da un umanesimo integrale e solidale: vede che questa unità di destino è spesso condizionata e perfino imposta dalla tecnica o dall'economia e avverte il bisogno di una maggiore consapevolezza morale, che orienti il cammino comune. Stupiti dalle molteplici innovazioni tecnologiche, gli uomini del nostro tempo desiderano fortemente che il progresso sia finalizzato al vero bene dell'umanità di oggi e di domani». È l'amore cristiano che sorregge questa nostra responsabilità, che la spinge, che ci fa andare oltre lo stupore e la paura di fronte alle complessità vecchie e nuove del mondo, che ci sprona a dare un contributo fattivo per la costruzione del bene comune. È ancora l'amore cristiano il punto di partenza di ogni virtù: per un cristiano onestà, giustizia, senso della legalità si radicano lì. In questo quadro, tornando al tema della legalità, oltre alla citazione già ricordata di Gaudium et Spes 75, come non sottolineare che alla questione della legalità è stato dedicato un intero documento dalla Conferenza Episcopale Italiana? Si tratta di Educare alla legalità, una nota pastorale del 1991. Il documento partiva dalla constatazione di una diffusa crisi della legalità in Italia e da un'altrettanto diffusa prassi di malcostume, dall'oblio del bene comune, dall'asservimento della legge ai più forti, dalle ingiustizie e dalle illegalità diffuse anche in nome della legge. Così la comunità cristiana italiana si impegnava per la «crescita globale del Paese, a combattere le cause di ingiustizia ancora diffusa e a contribuire fattivamente per il rispetto delle giuste leggi», nella consapevolezza che «la crescita della legalità nel nostro Paese ha come necessario presupposto un rinnovato sviluppo dell'etica della socialità e della solidarietà». Che cosa ne abbiamo fatto come comunità cristiana dell'etica della socialità? Forse anche sull'etica della solidarietà, dove ci sentiamo più sicuri, bisognerebbe fare qualche sottolineatura! Ancora, il documento impegnava nella ricerca del bene comune nella condizione di interculturalità che oggi segna profondamente l'Italia. Questa ricerca intelligente e creativa è stata da noi posta in essere? Infine che ne è stato del vigoroso richiamo formativo? Rileggiamolo attentamente: «Il senso della legalità non è un valore che si improvvisa. Esso esige un lungo e costante processo educativo. La sua affermazione e la sua crescita sono affidati alla collaborazione di tutti, ma in modo particolare alla famiglia, alla scuola, alle associazioni giovanili, ai mezzi di comunicazione sociale, ai vari movimenti che nel Paese hanno un potere di aggregazione e un compito educativo, ai partiti e alle varie istituzioni pubbliche. La comunità cristiana, con le sue varie strutture, è anch'essa impegnata in quest'opera formativa: la parrocchia attraverso la catechesi e le sue molteplici iniziative culturali, formative e caritative; l'associazionismo, specie giovanile, con un'attenta considerazione dell'itinerario formativo della persona; il volontariato che si pone al servizio delle persone in difficoltà e che è chiamato a testimoniare la dedizione, la condivisione, la gratuità in una funzione non solo di supplenza delle carenze sociali, ma anche propositiva, per eliminare le cause che generano le molte povertà materiali e spirituali delle quali l'uomo di oggi soffre. L'affievolirsi del senso della legalità nelle coscienze e nei comportamenti denuncia una carenza educativa in rapporto non solo alla formazione sociale dei cittadini, ma anche alla stessa formazione personale. È necessario far emergere nell'opera educativa in modo vigoroso la dignità e la centralità della persona umana, l'importanza del suo agire in libertà e responsabilità, il suo vivere nella solidarietà e nella legalità». Ritornano dunque al centro: la dignità e la centralità della persona umana la libertà e la responsabilità la solidarietà e la legalità. Si tratta di principi cardine che dovrebbe condurre il nostro percorso educativo e più in generale il percorso formativo di ogni cittadino credente e non credente. In questo senso la collaborazione che possiamo dare alla costruzione della società è davvero grande.(Continua). |
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