Piani dei Resinelli:
rilancio possibile
nel rispetto della natura
di Piazza Giacomo
Il
regresso turistico e sociale dei Piani Resinelli era iniziato alla fine degli
anni 80, quando le grandi famiglie di industriali lecchesi e brianzoli come
i Falk, i Fiocchi, i Cima (per citarne alcune) hanno avuto un “ricambio
generazionale” e i vecchi patriarchi che avevano nella località
le loro dimore e apprezzamenti terrieri per la caccia o la legna sono morti
e i loro eredi hanno incominciato a trasferirsi altrove, in località
più prestigiose e facilmente accessibili come Aprica, Bormio o Saint
Moritz; vendendo all’ emergente ceto medio alto (e non solo) le loro proprietà
e i terreni. Questo ceto medio, non aveva ne il prestigio ne la volontà
di mantenere i Resinelli allo splendore degli anni 70, preferendo altri luoghi
più esotici e alla moda (o semplicemente più accessibili) per
la villeggiatura, chiudendo o frequentando poco ville e case, disinteressandosi
perfino della loro manutenzione. Fattori climatici hanno portato allo smantellamento
degli impianti sciistici sempre meno frequentati (la neve era poca, non di buona
qualità e stava sul terreno per pochi periodi) perchè Bobbio e
Artavaggio (o altre località) erano più comodi. I Comuni proprietari
pian piano hanno investito poco sul territorio lasciandolo in balia di se stesso.
I Piani dei Resinelli infatti non sono un unico Comune ma l' area è divisa
in quattro centri che faticavano a mettersi d’accordo sul dafarsi per
la località. Lo stato di “abbandono” era palpabile fino a
qualche anno fa già
salendo dalla strada da Ballabio con i cartelli indicanti
il numero delle curve divelti o arrugginiti, l’asfalto pieno di buche,
carenza di informazione turistica, alberghi e ristoranti chiusi; poi le cronache
indicavano la località come insicura. I lecchesi comunque non avevano
mai smesso di salire ai Resinelli in ogni occasione: d’estate come d’inverno,
frequentandone i rifugi e i ristoranti aperti, passeggiando nei sentieri o attraverso
il Giro dell' Anello ad apprezzare lo splendido panorama delle montagne: la
Grignetta su tutte o del lago guardando dal Coltignone o dal Forcellino. Oppure
ammirando la Valsassina percorrendo il sentioro della Traversata Bassa.
Con la recente
costituzione del Consorzio dei Comuni per i Piani Resinelli guidato dal Comune
di Abbadia (che è proprietario della maggior parte del territorio) con
il suo Sindaco Rocco Cardamone e per volontà della Comunità Montana
del Lario orientale nella persona del Presidente Cesare Perego (vero amante
della località) ha visto negli ultimi tre anni un veloce e appassionato
rilancio, con i Municipi ad investire in servizi e ristrutturazioni nel rispetto
della montagna e dell’ esistente senza costruire del nuovo. La realizzazione
del Parco Minerario con il recupero delle storiche Miniere che avevano fatto
la fortuna industriale della valle del Gerenzone a fini turistici (intelligente
intuizione) ha fatto salire ai Resinelli migliaia di persone (12.000 nel 2004
! ) rilanciando la passione per la località montana. La maggior vigilanza
del territorio da parte delle forze dell’ ordine ha reso più sicura
e meno isolata la località, fattore non indifferente per attirare i turisti.
Questo rilancio è visibile proprio salendo dalla Ballabio - Resinelli
dove sono comparse bacheche di legno stile svizzero con indicazioni turistiche
quasi ad ogni tornante, i cartelli con il numero delle curve sono al loro posto
e tirati a lucido e all’ arrivo sul piazzale si notano chiare segnaletiche
turistiche (fino a qualche anno fa assenti). Quest' estate "Il Giornale
di Lecco" dava un bel 7,5 alle informazioni Turistiche fornite in loco
dalla rinata "Resinelli Turismo" (o Pro Resinelli). Questo nuovo sviluppo
turistico dei Piani Resinelli è anche sostenuto della situazione economica
e politica mondiale che ha dissuaso i più da mete turistiche esotiche
e pericolose per ritornare ad apprezzare le splendide bellezze locali attraverso
percorsi soprattutto alimentari ed ecologici in appartamenti, case e ville giunte
nelle mani di chi oggi può goderle (e forse le aveva un po' dimenticate).
Ai Resinelli fino a qualche anno fa l’estate durava 15 giorni attorno
a ferragosto, da un paio d’anni si sono visti ristrutturati e riaperti
antichi alberghi e ristoranti che hanno saputo attirare numerosi turisti vecchi
e soprattutto nuovi con menu e offerte veramente competitive. Inoltre i Centri
proprietari hanno favorito la sistemazione delle proprietà private e
la ristrutturazione delle stesse, aumentando di conseguenza la frequentazione
del territorio. In questi ultimi due/tre anni l'estate ai Resinelli si è
estesa a quasi tutto il periodo estivo con notevoli benefici.
Paradossalmente
l’allontanamento decennale dai Piani Resinelli, ha preservato la località
così come era rimasta negli anni 70 dalla esagerata cementificazione
in corso in Lombardia e in molti sperano che questo ritrovato interesse non
nasconda mire sconsiderate per qualche colata di cemento che devasterebbe irrimediabilmente
questa unica località che è ancora quasi intatta. E’ importante
per chi ama la natura e la località mantenere alta la vigilanza per prevenire
eventuali “furbizie” o esagerazioni edilizie.
L' augurio è che l’impegno e la passione dei Comuni e della Comunità
Montana non siano il classico “fuoco di paglia” (in un periodo di
tagli agli enti locali il rischio ci può essere) ma che resti costante
nel tempo con investimenti sostanziosi rivolti a favorirne lo sviluppo turistico
ed economico sempre nel rispetto e conservazione del patrimonio ecologico e
dei servizi essenziali già esistenti.
I Piani dei Resinelli possono diventare nel terzo millennio un centro importante per facilitare nei giovani (e in tutti) una coscienza ecologica (oggi mancante in generale) attraverso un turismo con itinerari creati per far ammirare le bellezze della creazione che qui non mancano. Sfruttare sempre più il traino del Parco delle Miniere per far vedere il resto della località tutto l’anno rendendola meta di gite e percorsi appositamente creati per far ammirare la bellezza della natura e la buona cucina. Molto c’è ancora da fare, ma la strada imboccata è quella giusta, chi ama la natura e i Piani dei Resinelli se lo augura davvero !
[
Nella foto 1 il Grattacielo dei Piani Resinelli simbolo positivo e negativo
della località ]
[ Nella foto 2 Cesare Perego - Presidente Comunità Montana Lario orientale
- foto Merateonline ]
[ Nella foto 3 Lecco vista dal Forcellino nell' Estate 2005 ]
Ottobre 2005